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Robert BOTTEGHI -Ingegnere laureato all'INSA di Lione e Dottore in Scienze Sociali (Grenoble Urban Planning Institute). Ingegnere capo territoriale onorario. Docente-ricercatore universitario - Ricercatore Associato CERDACFF - UCA (DITER)

Quali progetti potrebbero essere attivati a livello di ricerca e alta formazione tra i maggiori poli tecnologici e di ricerca? 

La cooperazione avviene tra laboratori di ricerca nell'ambito di importanti accordi quadro, ma la realtà viene decisa attraverso accordi di ricerca bilaterali. Un ufficio dell'Università di Nizza, situato a Valrose, si occupa in particolare del supporto dei laboratori di ricerca con il programma ALCOTRA. Io stesso, sono legato al CERDACFF dell'Università della Costa Azzurra e abbiamo recentemente firmato un accordo con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (l'equivalente italiano del CNRS)   nell'ambito del DITER programma di ricerca.

In base alla Sua esperienza, la cooperazione transfrontaliera è abbastanza agevole? Dispone di risorse sufficienti per affrontare le grandi sfide che attendono i nostri territori? 

La questione dei mezzi non è cruciale, anche se si può sempre sperare in più fondi. Ciò che è importante è la riproducibilità e la capitalizzazione dei risultati. Abbiamo bisogno di costruire una continuità tra le generazioni, in modo da uscire da un ciclo in cui costruiamo una casa, poi la distruggiamo e la ricostruiamo di nuovo. Dobbiamo essere i medici di persone che non vedono i problemi e, come si dice in questi giorni, essere "informatori" per stabilire una certa "cultura transfrontaliera" nella popolazione, soprattutto tra i giovani. Un'altra sfida è riuscire a identificare i diversi approcci e la differenza nella vita delle persone su entrambi i lati del confine per comprendere meglio e articolare la cooperazione. 

Quanto è importante il Trattato del Quirinale, firmato il 26 novembre 2021 tra Italia e Francia? 

Questo Trattato è storico. In questo ci sono una decina di articoli, ma stiamo lavorando principalmente sull'articolo 10 perché riguarda specificamente la cooperazione transfrontaliera. Andrea Cavallari e Philippe Voiry sono gli ambasciatori responsabili della definizione della Roadmap franco-italiana. Il Trattato del Quirinale è un passo importante per la cooperazione transfrontaliera soprattutto nei nostri territori. Precisa in particolare l'aspetto del sostegno alle aree di cooperazione transfrontaliera integrata e la promozione della comunicazione tra le popolazioni delle regioni frontaliere. In quest'ottica si inserisce specificatamente il GECT Parco Europeo Alpi Marittime Mercantour e si auspica un consolidamento. Sono inclusi altri aspetti importanti, come l'auspicata strutturazione della cooperazione transfrontaliera attraverso l'istituzione di un Comitato per la cooperazione transfrontaliera. Si tratta, insomma, di un Trattato che fa ben sperare per i progressi della cooperazione transfrontaliera che riguarda in particolare la nostra regione e le regioni italiane limitrofe.

Parla spesso di cultura transfrontaliera, cosa rappresenta per Lei? 

 

Rappresenta la trasmissione tra generazioni, permette di articolare i codici di pensiero e le differenze culturali e operative tra italiani e francesi. 

Sulla scala dell'organizzazione dei territori, programmi come ALCOTRA hanno solo 32 anni e quindi i finanziamenti sono molto recenti. Spesso nella mente collettiva viene in mente che finanziamo da 32 anni, ma che era come se avessimo appena iniziato, soprattutto tra le giovani generazioni. Ecco perché la cultura del lavoro transfrontaliero è così importante, attraverso la formazione universitaria in questo campo e migliorando il modo in cui le giovani generazioni guardano al rafforzamento della cooperazione transfrontaliera. La qualità dei team che lavorano nelle varie organizzazioni tra cui la Metropoli Nice Côte d'Azur è recente. All'Università della Costa Azzurra, organizziamo Masterclass, che è per noi un modo di rispondere alla cultura transfrontaliera consentendo la creazione di una rete di giovani che possono agire sui diversi confini europei. È vero che nei nostri territori siamo all'inizio del processo e che la cooperazione tra Francia e Germania è per esempio più sviluppata, così come quella con la Spagna. Il Trattato del Quirinale può essere un ottimo motore per il suo sviluppo, come il Trattato dell'Eliseo tra Francia e Germania. 

SAPERNE DI PIÙ

Tieniti informato sulle novità della cooperazione transfrontaliera franco-italiana.

Grazie per l'invio!

Al via il nuovo programma di cooperazione transfrontaliera Interreg VI-A Francia-Italia Alcotra 2021-2027 - 29/11/2022

LE MAJESTIC CENTRO CONGRESSI CHAMONIX E COURMAYEUR

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